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Mahasamadhi di Lahiri Mahasaya: 26 settembre

Aggiornamento: 22 set 2022



Banat banat banjai" Facendo e facendo un giorno è fatto".

Lahiri Mahasaya entrò in mahasamadhi il 26 settembre 1895, a Banaras.


Nell’Autobiografia di uno Yogi Paramahansa Yogananda ha scritto: “Come non si può impedire ai fiori di diffondere la loro fragranza, così Lahiri Mahasaya, pur conducendo la vita tranquilla di un capofamiglia ideale, non poteva nascondere la propria radiosa bellezza interiore. I devoti cominciarono ad affluire da ogni parte dell’India come api in cerca del divino nettare elargito dal Maestro liberato… La vita armoniosamente equilibrata del grande guru-capofamiglia è stata di ispirazione per migliaia di uomini e di donne”.

Lahiri Mahasaya, modello dei più alti ideali dello Yoga, l’unione del piccolo sé con Dio, viene venerato come Yogavatar, ovvero incarnazione dello Yoga.

I genitori di Paramahansa Yogananda erano discepoli di Lahiri Mahasaya e quando egli non era che un bimbo fra le braccia della madre, venne portato alla casa del suo guru. Nel benedire il neonato Lahiri Mahasaya disse, “Piccola madre, tuo figlio sarà uno yogi. Come una possente dinamo spirituale, condurrà molte anime al regno di Dio”.

Lahiri Mahasaya non fondò una propria organizzazione durante la sua vita, ma predisse: “Circa cinquant’anni dopo che me ne sarò andato, qualcuno scriverà la mia biografia, perché in Occidente nascerà un profondo interesse per lo Yoga. Il messaggio dello Yoga si diffonderà in tutto il mondo e contribuirà a stabilire la fratellanza tra gli uomini: un’unione che si fonda sulla percezione diretta dell’unico Padre”.

Lahiri Mahasaya entrò in mahasamadhi il 26 settembre 1895, a Banaras. Cinquant’anni più tardi, negli Stati Uniti, la predizione si avverò quando l’onda del crescente interesse per lo yoga in Occidente ispirò Paramahansa Yogananda a pubblicare l’Autobiografia di uno Yogi comprendente, fra l’altro, la meravigliosa storia della vita di Lahiri Mahasaya.







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